The Mirror
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Due elementi estremamente misteriosi sono posti in corrispondenza da Maria Sky (n.Maria Krymskaya): l’attività cerebrale dell’uomo e le variazioni continue dell’attività solare.
Sull’attività cerebrale sappiamo ben poco, sono attualmente in corso nuovi studi e scoperte rese possibili anche grazie all’ausilio di tecnologie recenti. Lo stesso vale per le macchie solari, osservate ultimamente con
strumenti tecnologici estremamente più precisi dei precedenti. Eppure nonostante questi vuoti d’informazione si possono porre, come suggerisce l’artista, dei punti di consonanza sui quali potercostruire un parallelismo affascinante quanto temerario.
Si tratta di un’ipotesi estetica audace ma èquello che da sempre chiediamo alle opere d’arte. Entrando nel merito, le macchie solari, caratterizzate da esplosioni e da un’emissione di plasma nello spazio, vengono poste in convergenza
con le espansioni di segnali elettrici neuronali nel nostro cervello che possono portare alla nascita di nuove idee. Il calore e il surriscaldamento sono i tratti comuni di queste due attività, ma anche
l’intensità della luce: durante l’attività mentale infatti, i nostri neuroni trasmettono segnali elettrici che gli strumenti di rilevazione attuali evidenziando con un aumento dell’intensità luminosa.
Analogamente, un’evidenza di luce bianca (brillamenti solari) si forma come conseguenza delle macchie solari.
Nell’installazione interattiva The Mirror un primo elemento è costituito da uno specchio di ossidiana nero, un materiale in antichità utilizzato per attuare pratiche “mentali”. A questo si aggiunge un algoritmo interattivo che rileva segnali dal cervello dello spettatore tramite appositi sensori e li trasforma in una proiezione visiva in tempo reale che produce variazioni nelle esplosioni solari proiettate.
Si tratta di fenomeni con interessanti analogie che rivelano l’attenzione dell’artista verso la natura, a partire dai fenomeni più infinitesimali fino alle vastità dello spazio cosmico. La partecipazione da parte dello spettatore è parte essenziale del gioco.
L’interattività ha una sua autorevolezza nell’ambito dell’arte contemporanea avendo le sue radici nelle avanguardie storiche e un importante corrispettivo
teorico nel testo Opera Aperta di Umberto Eco. Naturalmente oggi l’interattività si avvale di possibilità straordinarie offerte dalla tecnologia più attuale. Maria Sky dunque pone in un contatto
estroso e coinvolgente due dimensioni apparentemente distanti, servendosi di strumenti digitali precisi e “affilati” in grado di porre l’accento sui segreti reconditi della materia più lontana come sui misteri della fisicità e della mente umana.
testo critico da Guido Molinari